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Ormai è una settimana che sono qui a Stoccolma, e mi sono ora ambientato abbastanza per guardarmi indietro di qualche giorno. Voglio postare qui una cosa che ho scritto circa dieci giorni fa, in preda al panico e alla disperazione per questa nuova esperienza e per le scelte che sto facendo e dovrò fare nei prossimi mesi. Oltre a questo, alcuni pensieri su vari dilemmi esistenziali più grandi di me, e che hanno vissuto tante altre persone prima di me.

Non la riporto qui per romanticizzare la cosa, anche perchè è abbastanza cringe, ma perchè mi piace fissare nel tempo pensieri ed emozioni che ho vissuto. Tutto, bene o male, passa. Si cresce, alcune emozioni si devono vivere. Anche se sono negative e ci spaventano. Ricapiterà tutto. Credo sia piena di errori grammaticali, l'ho scritta in un momento di panico quindi ci sta. La condivido qui che tanto la leggono in quattro e me ne sbatto anche il cazzo.

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è difficile. continuo a ripetermelo da giorni. insieme al fatto che non ce la faccio più.

sono sempre stato in grado di gestire o in qualche modo prevedere questo tipo di situazioni, mantenere la calma, essere razionale. ma iniziano a vacillare queste mie sicurezze, e mi ritrovo a dover fare delle scelte più grandi di me. 

non voglio andare via. questo è sicuramente vero. e per quanto mi voglia ripetere di ascoltare il cuore e cercare di essere felice, anche se dovesse significare rimanere qui, o comunque tornare finiti gli studi, non riesco a non vedere l’altro lato della medaglia. la noia, l’ambiente poco stimolante e quello che apparentemente potrebbe risultare (a me) come una piccola delusione a livello lavorativo e di sviluppo personale. e poi gli amici. gli amici, come ho fatto io per anni, vanno e vengono. fanno le loro vite. e presto le loro vite, fisiologicamente saranno altrove. il tempo andrà dedicato al lavoro, non più alle serate insieme, al cazzeggio. 

questa cosa mi uccide. mi sembra di perdere pezzi, e so che col tempo non posso recuperarli ma solo perdere quello che ho.

è un momento per me in cui vorrei inseguire la felicità, come ho sempre fatto, ma questa mi sfugge e va in direzioni diverse allo stesso tempo. per ogni scelta che faccio, qualunque scelta essa sia, perdo qualcosa di molto importante per me. famiglia, lavoro, amici, benessere, salute. 

nella vita si fanno compromessi di continuo, è vero. li ho sempre fatti senza problemi e continuerò nel piccolo a farli. 

ma questa volta mi sembra qualcosa di molto più grande di me.

negli ultimi anni non ho passato molto tempo con i miei genitori, e mi rincresce questa cosa. se dovessi lavorare all’estero, tornerei ancora meno di quanto già non faccia. e forse avrei per sempre il rimorso di non essere stato vicino ai miei genitori abbastanza.

è l’ultima (forse) estate che ho avuto completamente libera, e che potevo passare con i miei amici. pensare che possa essere l’ultima volta che ci ritroviamo a giocare a lupus o a cranium tutti insieme, è doloroso. come è stato doloroso abbandonare i miei amici a milano un anno e mezzo fa. come sarà doloroso abbandonare i miei amici fatti in questi due anni di magistrale. questa cosa di doversi allontanare dalle persone a cui vuoi bene nel momento in cui sei sicuro del legame creato è insostenibile. eppure è quello che ci aspetta a tutti per il resto dei nostri giorni. credo. 

la mia ragazza è anche giù, salutarci ogni volta che parto sta diventando sempre più difficile. invece di abituarci alla cosa, i sentimenti sono evoluti, la consapevolezza ancor di più. so che ci sarà comunque vada, qualunque siano le mie scelte, e so che anche lei seguirà il suo percorso. sicuramente troveremo un modo per far funzionare tutto. ma scegliere tra il continuare a stare lontano per lavoro, o esserle vicino e rinunciare a delle cose, è una scelta che non faccio a cuor leggero.

ci sono altre cose importanti nella vita, è vero. e non mi sento di dire che la situazione che sto vivendo sia un incubo. alla fine ho delle persone che mi amano e (forse) possibilità di lavorare a qualcosa che mi piace in ambienti stimolanti. non sono stupido e riconosco che la mia vita sta andando bene. ci sono però dei lati “nascosti” dei quali non ci si rende spesso conto, che non sono piacevoli, anzi. ogni scelta ha delle conseguenze che possono essere pesanti. non scegliere è sicuramente conveniente se non vuoi rischiare, ma non credo sia la cosa migliore da fare.

la mia testa sta scoppiando. per la prima volta non riesco a gestire la situazione come vorrei emotivamente, ed è anche il motivo per cui sto scrivendo queste cose ora. 

capire cosa fare della tua vita, di come stare bene con me stesso e con gli altri. di come non voglio dimenticarmi delle cose e lasciare che muoiano senza la mia consapevolezza. 

tutto mi è doloroso e pesante nella testa. qualsiasi scenario mi sembra difficile da accettare. 

ho paura di sbagliare, di mandare a puttane tante cose, di non essere felice delle scelte che farò. non mi era mai capitato.

decidere solo per me e guardandomi solo dentro era molto più facile. adesso che ho smesso di essere egoriferito, il mondo diventa di colpo più complesso, dove mi muovo sbaglio.

è difficile. difficilissimo. 

2024-08-28
AMANDOCINO
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