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sono passati due mesi da uno dei momenti più inaspettatamente emozionanti che abbia mai vissuto. due mesi che ho tra la lista delle cose da fare “scrivi qualcosa su quella canzone di fred again” e che non riesco a spuntarla. due mesi nei quali ho fatto fondamentalmente altro. tra università, i tre giorni in Romania, la nuova vita sociale qui ad Helsinki, il ritorno in patria per una settimana scarsa

quel task è sempre rimasto lì fermo immobile, affianco al “fare abbonamento studenti”, fino ad oggi perlomeno. 

passate le ultime, nonchè prime, ore del pomeriggio a pulire la mia stanza (camera sarebbe più corretto) apro YouTube per buttare via ore dell’ennesima pigra domenica. tra i consigliati trovo Tintoria con una puntata di 2 anni fa, video di chiropratici e i loro “Veteran's 20 years of pain relief”, il tiny desk di fred again già frequentato, e altra roba meno interessante.

chiunque abbia mai ascoltato quella live session sa benissimo di cosa parlo. credo possano essere condivisibili le mie parole se dicessi che quei 26 minuti e 44 secondi hanno un trasporto emotivo al quale è difficile sottrarsi. e non è banale considerando il genere di musica di cui si parla, eppure alcuni brani riescono a travolgermi completamente. sarà anche l’empatia data dalla sua aura da good guy, i videoclip che ti permettono di entrare in un ambiente più intimo, o forse quelle frasette un pò scontate e da tumblr che però tutto sommato sembrerebbero funzionare. non ne ho idea, ma ci sono dei pezzi che davvero mi mettono in difficoltà.

mi hanno messo in difficoltà due mesi fa, e lo fanno adesso ancor di più. non credevo che quel concerto potesse trasformarsi in quell’esperienza che è stata. comunque si, parlavo di “quella canzone”, non di tutto il concerto, non solo di fred again.

la canzone in questione ha il nome di Clara. ricordo di aver vissuto con la sensazione di essere sopraffatto da un pensiero persistente tutta la durata del brano. 

sugli enormi schermi di Palais 12 erano proiettate con filtro blu, decine di spezzoni di video che si alternano ogni due, tre secondi. e noi a guardare svariati pezzetti della vita di Fred, che è uno sconosciuto comunque. alcuni attimi passati con la sua ragazza, con i suoi amici di sempre, con altri artisti. io alcuni dei miei amici e artisti ce li avevo attorno che ballavano e cantavano, la mia ragazza invece era piuttosto lontana da me.

ho pensato che volevo anche io mostrare a migliaia di persone i miei compagni di vita, le persone a cui voglio bene. e anche io volevo farlo in una maniera rumorosa, che potesse essere quasi liberatoria. ho sentito un intenso desiderio di voler saper suonare e di poter vedere Giorgia al posto di Angie McMahon, le persone accanto a me o quelle a san benedetto al posto di quegli sconosciuti.

ho poi messo in pausa questo pensiero, ripescandolo ogni tanto in giorni come questo, nei quali posso solo raccontarmi che il giorno in cui esaudirò il mio desiderio prima o poi arriverà. 

2023-11-12
AMANDOCINO
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